L’espressione delle arti, nel
caso specifico dell’arte ceramica, è certamente una
manifestazione della creatività del singolo artista, ma, ancora di
più, lo è di un popolo e di una terra. Appare dunque decisamente
azzeccato il titolo "Espressioni delle terre", dato alla
mostra di ceramiche artistiche e di qualità promossa ed organizzata
dalle Associazioni Cna e Confartigianato di Napoli e dal Consorzio
Artigianapoli, nell'ambito della omonima iniziativa espositiva
allestita presso la Chiesa di San Severo al Pendino dall’8
al 28 dicembre 2000. Ringrazio tali Associazioni e, insieme a loro,
le Organizzazioni "cugine" di Faenza per la collaborazione
prestata, e le Amministrazioni Provinciali di Napoli e Ravenna e
Comunale di Napoli per il loro concreto sostegno, a cui peraltro si
è aggiunto anche un contributo del Comune di Faenza.
La ceramica, come noto, è un’arte nata
dalla terra, che si è sviluppata e diffusa in terre e luoghi
diversi, ma che, nello stesso tempo, ha saputo e sa favorirne l’incontro
fra loro, come è avvenuto fra una grande città capoluogo e d’arte
quale è appunto Napoli e una piccola città d’arte e punto di
riferimento internazionale della ceramica, quale è invece Faenza.
Questo
rapporto assume allora una valore simbolico, perché dentro le
terre, ci sono le persone che promuovono scambi, iniziative e —in
una parola — cultura. Le "Espressioni delle terre",
allora, sono espressioni delle culture, che, in quanto tali, muovono
e generano idee, progetti, opere. A tale proposito, mi fa molto
piacere aver appreso che questa mostra ed il catalogo che la
documenterà sono scaturiti dall’interesse suscitato anche negli
ambienti artistici e culturali napoletani delle mostre "Le
ceramiche Cacciapuoti da Napoli a
Milano - 1870-1 953" e "Delle gentili donne di
Faenza", allestite a Faenza nel settembre-ottobre scorso. E un
segno positivo dell’apertura culturale delle nostre città d’arte,
che peraltro aveva registrato un interessante precedente alla fine
del ‘99, quando un gruppo di giovani artisti dell’Accademia di
Belle Arti di Napoli aveva allestito a Faenza una mostra di pittura,
evidenziando il bisogno di comunicare delle giovani generazioni.
Concludendo,
credo che le opere esposte, realizzate dai maestri artigiani di ben
18 botteghe ceramiche faentine, costituiranno un arricchimento
culturale, personale e sociale per tutti i visitatori, valorizzando
non solo la tradizione artistica faentina e il confronto fra essa e
quella della scuola napoletana, ma anche i suoi aspetti innovativi
per ampliare i proficui scambi artistici e commerciali in essere.
Claudio
Casadio
Sindaco di Faenza
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